Grati per i suoi precetti

“DIO mio, io prendo piacere nel fare la tua volontà”.
(Salmi 40:8)

 

In che modo essere nati da Dio rende i comandamenti di Dio una gioia piuttosto che un peso?

L’apostolo Giovanni dice: “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1 Gv. 5:4). In altre parole, il modo in cui essere nati da Dio vince la pesantezza carnale dei comandamenti di Dio è attraverso la fede. Ciò è confermato da 1 Giovanni 5:1, che dice letteralmente: “Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio”.

La fede è la prova che siamo nati da Dio. Non nasciamo di nuovo grazie alla nostra decisione di credere. Dio ci rende capaci di credere, facendoci nascere di nuovo. Come Pietro ha detto nella sua prima lettera, Dio “ci ha fatti rinascere a una speranza viva” (1 Pt. 1:3). La nostra viva speranza, o la nostra fede nella grazia futura, è opera di Dio attraverso la nuova nascita.

Perciò quando Giovanni dice: “Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo”, e poi aggiunge, “e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1 Gv. 5:4), ritengo che voglia dire che Dio ci dà la capacità, grazie alla nuova nascita, di avere vittoria sul mondo – ovvero di riuscire a sconfiggere la nostra umana riluttanza a osservare i comandamenti di Dio. La nuova nascita fa ciò creando la fede, la quale evidentemente include una predisposizione a essere grati, piuttosto che avversi, per i comandamenti di Dio.

Perciò, è la fede che vince la nostra naturale ostilità verso Dio e verso la sua volontà e ci rende liberi di osservare i suoi comandamenti e fare in modo che diciamo, come il salmista “DIO mio, io prendo piacere nel fare la tua volontà” (Sal. 40:8).

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Tematiche: Fede, Ubbidienza


Meditazioni di John Piper | © Desiring God

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