“Compite la vostra salvezza con timore e tremore, poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito”.
(Filippesi 2:12-13)
Dio è colui che opera in modo decisivo qui. Lui produce il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo (n.d.r: versione NR), ma credere in questo non rende i credenti passivi, anzi, li rende speranzosi, energici e coraggiosi.
Ogni giorno c’è del lavoro da svolgere nel tuo ministero speciale. Paolo ci ordina di metterci all’opera, ma ci dice anche come farlo secondo la potenza della grazia futura: credi nella promessa che in questo giorno Dio sarà all’opera in te, producendo il volere e l’agire per il suo beneplacito
È Dio stesso, che con grazia arriva in ogni momento, che porta il futuro nel presente. Non è la gratitudine per la grazia passata su cui Paolo si focalizza quando spiega come ha “faticato più di tutti loro” (1 Cor. 15:10), ma è una grazia nuova per ogni nuova conquista nel suo lavoro missionario.
Il potere della grazia futura è il potere del Cristo vivente – sempre pronto ad operare per noi in ogni momento futuro che comincia. Perciò quando Paolo descrive gli effetti della grazia di Dio che era con lui, dice: “Infatti non ardirei dir cosa che Cristo non abbia operata per mezzo mio, per condurre all’ubbidienza i gentili con la parola e con l’opera” (Rom. 15:18).
Perciò, dato che non oseremmo parlare di niente se non di ciò che Cristo ha compiuto attraverso il ministero di Paolo, come lui stesso ha fatto, parlando di ciò che la grazia ha compiuto attraverso il suo ministero (1 Cor. 15:10), ciò deve significare che il potere della grazia è il potere di Cristo.
Il che significa che il potere di cui abbiamo bisogno per il ministero di domani è la grazia futura di Cristo onnipotente, che sarà sempre lì per noi – pronto al volere e all’agire per il suo disegno benevolo.