Come riflettere su una calamità (parte 2)

“Le onde della morte mi avevano circondato e i torrenti della distruzione mi avevano spaventato…
La via di Dio è perfetta”. (2 Samuele 22:5,31)

“…Gesù, che ci libera dall’ira a venire”.
(1 Tessalonicesi 1:10)

 

Ti ricordi per caso se qualche volta da bambino ti sei perso, o se stavi per cadere in un precipizio o ancora se stavi per affogare? E poi improvvisamente sei stato salvato. Hai tenuto cara la vita. Ti sei aggrappato con tutte le tue forze; hai iniziato a tremare per ciò che avevi quasi perso, ed eri felice, veramente felice e grato, ed hai tremato dalla gioia.

Questo è il modo in cui mi sento alla fine dell’anno riguardo alla mia salvezza dall’ira di Dio. Per tutto il giorno di Natale abbiamo tenuto il fuoco acceso nel nostro caminetto. Talvolta i carboni erano così caldi che quando li ho attizzati la mia mano iniziava a bruciare. Mi tiravo indietro e rabbrividivo al pensiero orribile dell’ira di Dio contro il peccato all’inferno. Sarà così tremendo che non possiamo neanche immaginarlo davvero!

La sera di Natale sono andato a trovare una donna il cui corpo era stato ustionato per l’87 percento. Era all’ospedale da agosto. Il mio cuore era a pezzi per lei. Quanto è stato meraviglioso poterle parlare della speranza che proviene dalla Parola di Dio! Sono tornato pensando non solo a tutto il dolore che c’è nella sua vita, ma anche al dolore eterno da cui sono stato risparmiato grazie a Cristo.

Metti alla prova la mia esperienza insieme a me. Il modo migliore di finire l’anno è con una gioia che dà dei tremiti? Paolo era grato che il Signore del cielo è: “Gesù, che ci libera dall’ira a venire” (1 Tess. 1:10). Ha avvertito che ci saranno “a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia, spetta indignazione ed ira” (Rom. 2:8). “Perché per queste cose [immoralità sessuale, impurità e cupidigia viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza” (Ef. 5:6).

Alla fine dell’anno, sto finendo la mia lettura annuale della Bibbia con il suo ultimo libro, l’Apocalisse. È una profezia gloriosa del trionfo di Dio, e della gioia eterna di tutti coloro che “[prendono] in dono dell’acqua della vita” (22:17). Non più lacrime, dolore, depressione, cordoglio e morte (21:4).

Che orrore è quello di non pentirsi e aggrapparsi con tutte le forze alla testimonianza di Gesù! La descrizione dell’ira di Dio data dall’apostolo amato (Giovanni) è terrificante. Colui che disprezza l’amore di Dio “berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello. E il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome»” (14:10-11). “E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (20:15). Gesù “pigerà il tino del vino della furente ira di Dio onnipotente” (19:15). E “uscì tanto sangue che giungeva sino alle briglie dei cavalli, per una distanza di milleseicento stadi” [circa 296 chilometri] (14:20).

Tremo dalla gioia per il fatto che sono salvo! Oh, la santa ira di Dio è un destino orribile. Fuggite da questo fratelli e sorelle. Fuggite con tutta la vostra forza. Salviamo quanti possiamo! Non mi sorprende che c’è più gioia in paradiso per un peccatore che si pente che per 99 giusti (Lc. 15:7)!

Condividi:

Tematiche: Grazia di Dio, Misericordia di Dio, Sofferenza, Sovranità di Dio


Meditazioni di John Piper | © Desiring God

Vuoi ricevere gli episodi giornalieri via email?

Iscriviti al podcast