“Per me infatti il vivere è Cristo, e il morire guadagno”.
(Filippesi 1:21)
In che senso “morire” è guadagno?
- I nostri spiriti saranno resi perfetti (Eb. 12:22-23).
Non ci sarà più peccato in noi. Non ci sarà più nessuna lotta interna o le strazianti delusioni che derivano dall’aver offeso il Signore che ci ama e che ha dato se stesso per noi.
“Ma voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, che è la Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all’assemblea universale e alla chiesa dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti”.
- Verremo liberati dal dolore di questo mondo (Lc. 16:24-25).
La gioia della resurrezione non sarà ancora nostra, ma la gioia di essere liberati dal dolore lo sarà. Gesù ci racconta la storia di Lazzaro e dell’uomo ricco per mostrare il grande rovesciamento dei ruoli che avverrà.
[Il ricco] gridando disse: “Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abrahamo disse: “Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri”.
- Ci verrà dato un profondo riposo nella nostra anima (Ap. 6:9-11).
Ci sarà una serenità sotto l’occhio e la cura di Dio che sorpassa qualsiasi cosa che abbiamo conosciuto qui persino nella più bella sera d’estate, sulla sponda del lago più sereno e nei momenti più belli della nostra vita.
“… vidi sotto l’altare le anime di coloro che erano stati uccisi a motivo della parola di Dio e a motivo della testimonianza che avevano resa; e gridarono a gran voce dicendo: «Fino a quando aspetti, o Signore, che sei il Santo e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che abitano sulla terra?». E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo…”.
- Sarà come essere a casa con il Signore (2 Cor. 5:8).
Tutta la razza umana ha nostalgia di Dio, senza saperlo. Quando andremo a casa con Cristo ci sarà un appagamento che va oltre ogni senso di sicurezza e pace che abbiamo mai sperimentato nella nostra vita.
“Ma siamo fiduciosi e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e andare ad abitare con il Signore”.
- Saremo con Cristo (Fil. 1:21-23).
Cristo è una persona molto più meravigliosa di qualsiasi altra sulla terra. Egli è più saggio, più forte, più gentile di qualsiasi persona con cui ami passare il tempo. È infinitamente più interessante. Egli conosce esattamente cosa fare e cosa dire in ogni momento per fare in modo che i suoi ospiti siano contenti più che mai. Egli trabocca in amore, con intuizione infinita su come utilizzare quell’amore per far sentire i suoi amati. Perciò Paolo ha detto…
“Per me infatti il vivere è Cristo, e il morire guadagno. Ma non so se il vivere nella carne sia per me un lavoro fruttuoso, né posso dire che cosa dovrei scegliere, perché sono stretto da due lati: avendo il desiderio di partire da questa tenda e di essere con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore”.